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Esiste una relazione tra il modo in cui combaciano i denti e la postura? 

Certamente sì. La nostra bocca costituisce un organo vero e proprio molto raffinato e delicato, formato dai denti, dalle articolazioni della mandibola e dai muscoli della masticazione, il cui corretto funzionamento è fondamentale per evitare patologie legate alla cattiva postura.

Negli ultimi anni è opinione sempre più comune che una disarmonia dentale e lo stringere troppo i denti durante la notte influenzino l’attività dei muscoli del collo e delle spalle e quindi la posizione della testa, creando fastidiose cefalee, ronzii alle orecchie, giramenti di testa.

È ormai un dato ampiamente confermato che il modo di chiudere i denti, cioè l’occlusione, può contribuire a dei cambiamenti della nostra postura.

Questo libro descrive i meccanimi di base che controllano la masticazione e la postura umana e spiega come l’instabilità della masticazione abbia un effetto evidente sulla postura del nostro corpo.

Molte malattie legate alla postura sono patologie legate alla funzione. Un corpo sano funziona anche bene. Osservate bene i bronzi di Riace: sono perfetti esteticamente. Ma il loro corpo atletico e muscoloso non è solo bello, ma dà anche l’idea di un giovane in perfetta salute; questo vuol dire che quegli atleti erano belli perché funzionavano anche bene.

Si stima oggi che più della metà delle patologie comuni sia causata da fattori funzionali, cioè legati ad una cattiva funzione. Molti sanno che più del 50% della popolazione soffre di mal di schiena e mal di testa di tipo muscolo-tensivo, e che più della metà degli ultrasessantenni soffre di mal di schiena causato da artrosi lombare. Questo insieme di patologie, da molti definite “sindromi posturali”, è diventato quasi un’emergenza sanitaria, anche per un problema di costi per il nostro sistema sanitario nazionale in termini di cure. Molti invece non sanno che più del 50% dei bambini e dei giovani soffre di disturbi dell’occlusione dentaria, con associati atteggiamenti scoliotici della colonna vertebrale e disturbi agli arti inferiori, come le ginocchia disallineate (vare o valghe) o i piedi piatti o incavati.

Ma quanti di noi sanno che la posizione dei denti influisce sull’appoggio dei piedi al suolo?

Possiamo considerare l’uomo come un insieme di ossa, muscoli e cellule nervose. Lo scheletro costituisce la nostra impalcatura di sostegno, i muscoli sono il nostro sistema di movimento, il sistema nervoso, insieme col cervello, la centrale operativa di controllo di tutto il sistema.

Possiamo paragonare il nostro cervello a un computer molto sofisticato, dove gli occhi sono la telecamera, le orecchie il sistema audio stereofonico, i piedi la tastiera sulla quale digitiamo continuamente le varie informazioni, la pelle lo scanner in grado di acquisire i vari stimoli, interpretarli e trasferirli alla memoria centrale del computer, e la bocca come una porta usb, nella quale introduciamo tutti i giorni nuove connessioni che vengono analizzate e interpretate continuamente.

Così anche nel nostro corpo ogni minuto vengono trasmesse migliaia di informazioni dai nostri recettori periferici, che sono i piedi – che ci informano in ogni momento della nostra posizione al suolo – la pelle, gli occhi, le orecchie, la bocca.

Se invece nel nostro computer si guasta la tastiera, gli altoparlanti non funzionano o peggio ancora la telecamera trasmette in bianco e nero e magari la porta usb ha i contatti rovinati e non legge le chiavette, funzionerà a scatti, non potremo più lavorare col rischio magari di perdere tutti i dati, provocando così un grave danno.

Così come succede nel computer anche nel nostro corpo, se tutte le informazioni trasmesse sono in equilibrio, il cervello posiziona il corpo nel giusto modo, in caso contrario è costretto a effettuare degli adattamenti di compenso, mandando in tilt sia il sistema muscolare che il sistema di sostegno del corpo.

Il nostro cervello è in grado di ricordare perfettamente tutte le stimolazioni che vengono dall’esterno. Se questi stimoli sono di breve durata non determinano dei grossi squilibri, ma se invece perdurano nel tempo – come ad esempio la mancanza di un dente, un ponte che rialza la masticazione, una cattiva posizione della lingua, un appoggio sbagliato del piede al suolo – il cervello risponde modificando il sistema e creando delle patologie muscolari e scheletriche di tipo funzionale, che col tempo purtroppo diventano irreversibili.

In questo libro scoprirai anche come la posizione della lingua sia pensata per influenzare l’allineamento dei denti e possa causare una malocclusione, cioè un cattivo ingranaggio dentale, oltre a influire notevolemente sulla postura di tutto il corpo. Vedremo come è molto importante correggere al più presto nei bambini, ma anche negli adulti, i difetti della lingua, perché la posizione della lingua è la chiave per mantenere in forma sia i denti che una buona postura.

La nostra masticazione è un sistema molto complesso, paragonabile agli ingranaggi di un orologio. Ogni dente contatta con il suo analogo in 4-5 punti, se moltiplichiamo questi contatti per 32 denti abbiamo più di un centinaio di contatti interdentali. Basterà quindi che solo un dente chiuda male e subito una decina di ingranaggi del nostro “orologio dentale” saranno alterati e il sistema risulterà compromesso.

Dopo tutte queste premesse, come possiamo pensare che un paziente che ha problemi in bocca non abbia anche problemi di postura? 

Purtroppo ancora oggi la cosiddetta evidence based dentistry, ossia la medicina basata sulle evidenze scientifiche, cioè sulle prove che la ricerca scientifica ha prodotto su un particolare trattamento, nega i rapporti tra postura e occlusione, e mette in dubbio la correlazione tra occlusione e mioartropatie, cioè i disturbi della masticazione, che hanno la loro origine nei muscoli masticatori o nell’articolazione della mandibola.

Possiamo considerare la correlazione tra denti e postura scienza o pura mitologia?
“Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci” recitava la pubblicità di un televisore degli anni Ottanta, “ma noi siamo scienza, non fantascienza: la nostra filosofia è qualità, costante, nel tempo” proseguiva il presentatore togliendosi gli occhiali a specchio.

Ecco quindi che parafrasando le stesse parole dobbiamo considerare il codice bocca e postura “non fantascienza, ma realtà e scienza”, quindi il concetto chiave deve essere che una bocca di qualità ci garantisce una postura costante e senza dolori nel tempo. 

Scopriremo insieme nella lettura che se in bocca mancano dei denti avremo una differenza tra la postura di una parte del corpo e l’altra, magari una spalla più bassa, o una gamba più corta. Negare questo rapporto al giorno d’oggi sarebbe come affermare che la testa e la bocca sono scollegate dal cervello.

Come medici siamo basiti che vengano ancora negati questi rapporti così evidenti tra le patologie della bocca e la postura, anche se le ultime evidenze basate su lavori scientifici del 2016 dicono fondamentalmente che è ora di smetterla di litigare tra medici su questi argomenti, perché questo non aiuta di certo i pazienti.

In sostanza si afferma che tutti i dentisti dovrebbero cominciare a guardare non solo la bocca, ma anche le spalle e la colonna vertebrale dei pazienti, e soprattutto cominciare a fare delle fotografie della schiena e della postura per documentare i casi. Spesso infatti le scapole alate, le rotazioni delle spalle, i dolori al cingolo scapolare, sono la spia di problemi che risiedono più in alto, a livello dell’articolazione della mandibola (ATM), e che si manifestano spesso con dolore a questa articolazione nell’atto di aprire e chiudere la bocca.

Succede così che pazienti etichettati con generiche diagnosi di fibromialgie o depressione possono trarre giovamento dalla cura della bocca e dal riallineamento della loro postura e non devono essere curati con antidepressivi o iniezioni di antidolorifici come Voltaren e Muscoril, ma vanno semplicemente inquadrati meglio.

Il rapporto tra postura e occlusione esiste eccome! Ma non dobbiamo più ragionare come cento anni fa. Dobbiamo cambiare approccio e capire che i denti non servono solo per masticare e sorridere, ma sono fondamentali per tutto l’equilibrio del corpo. Oggi siamo in grado di riequilibrare il sistema poiché conosciamo le leggi che governano la postura.

Vorrei raccomandarvi fin da subito di non intendere questo libro come un qualcosa da leggere e poi riporre nella libreria di casa. Vorrei invece che diventasse per voi come un manuale da consultare ogni tanto per tenere freschi nella mente i concetti in esso contenuti.

Prima di proseguire nella lettura, però, procuratevi una matita, o meglio ancora un evidenziatore, e mentre leggete evidenziate qualsiasi cosa riteniate degna di nota per poterla poi ritrovare facilmente in seguito.

Anch’io personalmente quando leggo un libro faccio così, in modo da poter recuperare in qualsiasi momento i concetti chiave che l’autore ha voluto esprimere anche a distanza di tempo senza dover rileggere tutto il libro da capo.

Benissimo… adesso che hai l’evidenziatore in mano puoi iniziare.

Buona lettura!
Dr. Leopoldo Maini
Medico dentista posturologo
Esperto in riprogrammazione posturale, da anni mi dedico alla cura della persona e della salute. In particolare, mi occupo di ortodonzia funzionale, gnatologia, diagnosi e terapia dei disordini della postura cranio-cervicale e generale. Collaboro con colleghi delle varie discipline osteopatiche e logopediche per valutazioni e terapie posturali e occlusali.

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