Ormai si sente sempre più parlare di laser dentale. Ma che cos’è e a cosa serve?

Da anni questo strumento aiuta nella pratica clinica quotidiana il medico che desidera offrire al proprio paziente delle cure sempre meno dolorose e sempre più qualificate. Lo si utilizza in conservativa, in protesi, in parodontologia, nel trattamento del dolore dell’articolazione tempero mandibolare (ATM), nella biostimolazione post chirurgia tradizionale o implantare e naturalmente nella chirurgia orale dei tessuti molli della bocca.

Il laser dentale è una sofisticata apparecchiatura che produce un fascio di luce purissima ed estremamente concentrata. Esistono numerosi tipi di laser in medicina: i due più utilizzati in Odontoiatria sono quello ad erbio e quello a diodo. Quello ad erbio viene utilizzato per i tessuti duri (come smalto e osso), ma sicuramente più versatile è quello a diodo, utile per il trattamento di tessuti molli.

Il laser dentale è particolarmente utile per la rimozione dei frenuli, la cosiddetta FRENULECTOMIA.

I frenuli sono una sorta di “cordicelle” di tessuto molle che danno stabilità alle labbra e alla lingua e possono essere di tre tipi: 

FRENULO LINGUALE
visibile sollevando la lingua verso l’alto

FRENULO LABIALE SUPERIORE
visibile sollevando il labbro superiore verso l’alto

FRENULO LABIALE INFERIORE
visibile tirando verso il basso il labbro inferiore

I problemi causati dai frenuli:

Talvolta questi frenuli sono “patologici”, cioè vanno ad interferire sulla normale funzionalità della bocca.

Un frenulo linguale corto, ad esempio, impedisce la normale mobilità della lingua, con difficoltà alla articolazione delle parole, impossibilità a sporgere la lingua fuori dalle labbra e a lungo andare disequilibrio della colonna cervicale e una postura anteriorizzata della testa.

Il frenulo labiale superiore può avere dimensioni aumentate rispetto alla norma e causare aumento dello spazio tra gli incisivi centrali (diastema interincisivo); si può arrivare, nei casi estremi a 6 mm di spazio, che ovviamente viene “rubato” agli altri denti.

Un frenulo labiale inferiore ispessito può creare anch’esso diastema interincisivo (meno frequente del superiore) ma soprattutto può creare recessione del colletto gengivale.

 

Le soluzioni: chirurgia tradizionale o laser dentale?

L’unica terapia per queste forme patologiche di frenuli è la loro rimozione (chiamata, come abbiamo già visto, frenulectomia).

Si può utilizzare la tecnica chirurgica tradizionale, che prevede anestesia, incisione con bisturi del frenulo o taglio con forbicina e sutura della ferita, che andrà rimossa a distanza di una settimana.

L’alternativa è la frenulectomia laser (a diodo), che pratichiamo da anni nel nostro studio.

Con il laser dentale l’uso di anestesia è ridotto al minimo (giusto qualche goccia), il frenulo viene velocemente vaporizzato dalla luce intensa del laser, non necessita di punti di sutura e di conseguenza non si ha nessun fastidio per la successiva rimozione. Si può così tornare immediatamente alla propria attività senza “saltare” giornate scolastiche e/o lavorative.

Soprattutto, è una procedura meno “stressante” psicologicamente, non ci sono sanguinamento né dolore post intervento.

La frenulectomia laser è, insomma, un trattamento sicuro, efficace, predicibile, che ci permette di offrire una soluzione terapeutica meno traumatica e di veloce guarigione a tutto vantaggio dei pazienti sia in età pediatrica sia in età adulta.

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